10.07.17 DUBIOZA KOLEKTIV

DUBIOZA KOLEKTIV _ GOA-BOA FESTIVA / GENOVA 2017

Lunedi 10
Luglio 2017

GOA~BOA FESTIVAL
GENOVA
PORTO ANTICO
@ ARENA DEL MARE

DUBIOZA
KOLEKTIV
TONINO CAROTONE
WRONG SIDE
CARTABIANCA

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h.18

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Nati negli scantinati di Sarajevo e oggi paladini del cambiamento nei Balcani si sono imposti sui palchi planetari come grandissima live band in grado di dare vita a concerti indimenticabili mescolando Hip-hop, reggae, dub, rock con melodie del folklore bosniaco

C’era una volta, tanto tempo fa, non in una galassia lontana ma in Bosnia Erzegovina, un gruppo di amici che decise di formare una band: Dubioza Kolectiv. Una band atipica, nata non proprio in circostanze consuete, quella che ancora oggi risulta essere una “Happy machine”…

Dubioza e l’orso di Jasmila

Siamo nel 2003, Balcani, meltin pot perfetto anche a livello musicale, terreno fertile per le contaminazioni, dove punk, ska, reggae, elettronica e hip hop vanno tranquillamente a braccetto. E’ in questo contesto che i Dubioza trovano la loro dimensione perfetta, felici come un bambino in un negozio di giocattoli. Il collettivo esordisce nel 2004 con l’omonimo album “Dubioza Kolectiv” e si presenta al grande pubblico con “Dubnamite…”. Il 2008 è l’anno di “Firma illegal”, dove all’interno troviamo “Blam”, uno dei loro pezzi più popolari, “opening track” di “Na Putu”, film di Jasmila Žbanić, vincitore del “Golden Bear” a Berlino.

Una macchina felice

Il loro quarto album è “5 do 12”. E qui iniziamo a dare i numeri: più di 300.000 downloads per “Apsurdistan”, uscito nel 2013, e più di 12.000.000 di visualizzazioni su Youtube per il video di “Kažu”. Sì, ma sei vai a verificare nel frattempo sono diventate quasi 23.000.000. Per non parlare delle date sold-out in tutta Europa. C’era una volta, dicevamo all’inizio, una storia che continua felicemente fino a giorni nostri con “Happy machine”, data astrale 2016.

Una macchina felice, sì, ma attenta ai drammi ed all’attualità dei giorni nostri. Si va dall’odissea dei rifugiati siriani alla protesta di “Gezi park” ad Istanbul cantata in “All equal”, solo per fare qualche esempio. Di respiro internazionale anche le collaborazioni: da Manu Chao a Benji Webbe degli Skindred, dal cantante Punjabi BEE2 a La Pegatina, band ska-rumba catalana.
Stessa sorte tocca ai testi, indifferentemente cantati in inglese, spagnolo e punjabi. Insomma, se non si fosse capito, musica “tradizionale” rivisitata in chiave Dubioza, collettivo toccato nel profondo da una guerra che ha cambiato per sempre le loro vite, sì, reagendo con una vitalità e positività che vi colpirà in faccia come una ventata di aria fresca. 100% patchanka balcanica. Opa!

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